Pietro Conte

Pietro Conte è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Milano, dove si è laureato discutendo una tesi in Estetica intitolata Natura, morte, storia. Scenari del simbolo nella cultura del Romanticismo tedesco. Nel 2007 ha conseguito il Dottorato di Ricerca presso l’Università di Siena, con una tesi – poi pubblicata – su Mito e tradizione. Johann Jakob Bachofen tra estetica e filosofia della storia (Led 2009). Dal 2007 al 2009 è stato borsista di perfezionamento post-doc all’Università di Basilea e nel 2009 ha vinto la prima edizione del Premio Nuova Estetica indetto dalla Società Italiana d’Estetica. Si occupa principalmente dei problemi legati al mimetismo e all’ipperrealismo e dei limiti della rappresentazione estetica. Ha curato l’antologia di scritti di Jean-Pierre Vernant L’immagine e il suo doppio (Mimesis 2010) e le edizioni critiche della Scultura funeraria di Erwin Panofsky (Einaudi 2011), della Storia del ritratto in cera di Julius von Schlosser (Quodlibet 2011) e de La forma degli animali di Adolf Portmann (Raffaello Cortina 2013).

Pietro Conte is Postdoctoral Research Fellow in the Department of Philosophy at the University of Milan, where he graduated. After having successfully defended a PhD thesis in Aesthetics at the University of Siena, he spent two years abroad on a postdoc scholarship at the University of Basel. He was awarded the New Aesthetics Prize provided by the Italian Society of Aesthetics, and he is currently focusing on the question of mimicry and hyperrealism and on the boundaries of aesthetic representation. Among his publications are numerous papers in the field of art theory and a comprehensive monograph on Myth and Tradition. Johann Jakob Bachofen between Aesthetics and Philosophy of History. He also edited the first Italian translations of Erwin Panofsky’s Tomb Sculpture (La scultura funeraria, Einaudi 2011), Julius von Schlosser’s Geschichte der Porträtbildnerei in Wachs (Storia del ritratto in cera, Quodlibet 2011) and Adolf Portmann’s Die Tiergestalt (La forma degli animali, Raffaello Cortina 2013).