Mauro Covacich (1965), tra gli scrittori che più hanno meritato l’attenzione critica negli ultimi quindici anni, è nato a Trieste, dove ha studiato filosofia laureandosi nel 1990 con una tesi su Gilles Deleuze. Il suo esordio
«Guarda cosa è il mio corpo… guarda cosa ne faccio». Il rapporto con l’arteD- All’interno della «pentalogia», esito di dodici anni di lavoro molto densi, le intersezioni tra scrittura, arte
VociA nome tuo di Covacich si compone non di tre parti, come sembrerebbe, ma di quattro.[1]L’umiliazione delle stelle è una sorta di diario di un viaggio in nave: Mauro Covacich presenta in alcune
In un testo scritto in occasione del quarantesimo anniversario dalla fondazione del Gruppo 63, Mauro Covacich esprime in maniera elementare, e per questo sintomatica, il disagio che ha contraddistinto la parziale, ambigua e
Riprese video: Salvo Arcidiacono e Luca Zarbano; Riprese audio e musica: Luca Zarbano; Montaggio: Giulio Barbagallo; Grafica e Animazioni: Gaetano Tribulato
O patria mia, vedo le mura e gli archi E le colonne e i simulacri e l’erme Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond’eran carchi I
Percezione e riconoscimento di figure nei saggi sull’arte L’influenza del Post-impressionismo, sia francese che inglese, nell’opera di Virginia Woolf ha una radice storica che risale alle due mostre post-impressioniste tenutesi a Londra nei primi anni
L’atelier letterario di Guido Gozzano Il rapporto fra immagini e parole si articola in Gozzano attraverso molteplici modalità retoriche: dalla citazione fuggevole e tutto sommato marginale, a forme più interessanti di dinamizzazione delle immagini,[1] fino a
Riprese video: Salvo Arcidiacono e Luca Zarbano; Riprese audio e musica: Luca Zarbano Montaggio: Giulio Barbagallo; Grafica e Animazioni: Gaetano Tribulato
La prosa di Carlo Dossi è formicolante di immagini di varia natura.[1] Nella stragrande maggioranza dei suoi testi,[2] sia letterari che saggistici, e non solo nei passi descrittivi, l’espressione figurativa ha nettamente il sopravvento sull’espressione
ProposteIn un articolo apparso nel primo libro interamente dedicato alla figura cinematografica di Toni Servillo e intitolato Toni Servillo. L’attore in più, si legge che il volto dell’attore campano sarebbe
The role of the short essay La sceneggiatura come «struttura che vuol essere altra struttura» within Pier Paolo Pasolini’s film theory is at the same time, as I will try to show with this paper,
La diffusione nella cultura europea ottocentesca di una nuova immagine del corpo come «incontrollabile e fantasmagorico ‘teatro dei nervi’»[1] risale già all’inizio del secolo XIX. Vero è che il «corpo nervoso si presenta […]
Per un’immagine dell’assenzaTra i numerosi esempi di messa in scena dello sguardo offerti dalla filmografia di Ingmar Bergman scegliamo un caso particolare, presente all’interno di un film densamente stratificato come
1. Rappresentabile o irrappresentabile: attorno al grande dilemma e ai suoi corollari ruota instancabilmente, da qualche decennio, una gran parte dei discorsi sulla Shoah e la cultura visuale. La riflessione
Respecting the screen: Juan Downey[1] I was Juan Downey’s assistant, and I knew him quite well. When he died, I think in the mid-nineties, it was very sad because he died too
La grammatica di Francis Bacon e l’enigmatico treppiedeLeggere le opere di Jonathan Littell inquadrandole nel campo editoriale francese contemporaneo può rilevarsi particolarmente istruttivo. Dopo lo straordinario successo ottenuto nel 2006 con Les Bienveillantes[1] sono apparsi numerosi piccoli
Eccoti poi otto sospiri ad un tratto, usciti dal fegato, dal polmone, dal core e dall'anima del reverendo e cetera, dalle suore e dai fraticelli, che ferno un vento sì grande che avrieno
Quando nel 2004 Gabriele Frasca congedava la seconda stesura de Il fermo volere in un allora pioneristico e-book, accennava alla possibilità di una pubblicazione anche cartacea del romanzo, purché fedele all’idea di «ibrido mediale»:Erano gli
Oh canta, Ulisse / Canta i tuoi viaggi / Racconta dove sei stato/ Racconta cos’hai visto / E racconta la storia di un uomo / Che non ha mai voluto
Note introduttive Obiettivo del saggio è quello di proporre alcune riflessioni riguardanti parte dell’attuale dibattito teorico sull’immagine, sviluppatosi intorno a scienze fra loro correlate come teorie dei media, studi di cultura visiva e semiotica del
Il teschio di Gerico, l’incisione di Dürer raffigurante Erasmo da Rotterdam, gli scatti di Robert Frank sono oggetti d’indagine convenzionalmente attribuiti ad ambiti di studio differenti. Non è così in Antropologia delle immagini di Hans
Il miracolo che molti appassionati lettori delle parole e delle immagini firmate da Dino Buzzati aspettavano sembra essersi compiuto quest’anno con la nuova edizione dell’ultimo libro dello scrittore bellunese. I miracoli di Val Morel
Dopo una serie di importanti studi sull’opera e sul metodo warburghiani, in Atlas, ou le gai savoir inquiet (terza anta di un trittico intitolato all’«occhio della storia»), Georges Didi-Huberman ha inteso mostrare come
Di cosa parliamo quando parliamo di realismo e come sono fatti, negli ultimi anni, i testi più programmaticamente basati sulla commistione di convenzionalità di genere e mimesi del particolare? Sembra un po’ questo l’interrogativo
La piana architettura che tiene insieme i Racconti con figure di Tabucchi, raccolta di scritti legati a riproduzioni di opere figurative, è organizzata secondo uno spartito musicale, forse nella convinzione borgesiana che la musica
Per il suo ventiduesimo lungometraggio Martin Scorsese ricomincia dal graphic novel di Brian Selznick, The invention of Hugo Cabret (La straordinaria invenzione di Hugo Cabret, Mondadori, 2007) e torna sui passi del cinema
«Tra noi due sei tu il più brutto», si racconta che abbia spiegato un giorno Manganelli a Sanguineti, dopo averlo scrutato minuziosamente. «Perché sei antropomorfo».Gli aneddoti letterari possono assumere il rilievo di apologhi critici. Nel
Nel 1967 il regista jugoslavo Aleksandar Petrović presenta il film Skupljaći perja (Ho incontrato anche zingari felici) in cui, attraverso un mix di realismo e fantasticherie, viene raccontata con grande forza visiva l’epopea dei Rom.
[…] giorno dopo giorno, anno dopo anno, passo dopo passo, disperatamente, trovavamo la maniera di portare chi stava dentro fuori e chi stava fuori dentro. Franco Basaglia Il Museo Laboratorio della Mente,[1] aperto al pubblico nel 2000, all’interno del
All’interno dell’opera di Leonardo Sciascia la frequentazione dell’universo delle arti figurative rappresenta un momento importante, anche se per certi versi trascurato dalla critica. Oltre alla presenza continua ed estremamente significativa di citazioni pittoriche nei
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Il disegno presente nel logo è liberamente ispirato a Saul Steinberg, Untitled, inchiostro su carta, 1948.
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