Marco Sciotto
Nato a Catania nel 1984, si laurea in Filosofia all’Università di Catania con una tesi su Carmelo Bene e si specializza in Estetica all’Università “La Sapienza” di Roma con una tesi sulla questione del disgusto e dell’irrappresentabile nelle arti e nell’estetica contemporanee. Da anni si occupa di teatro, delle relazioni tra i differenti linguaggi artistici e delle loro implicazioni nell’estetica contemporanea. Ha collaborato con varie riviste come Engramma – La tradizione classica nella memoria occidentale, Scenari – Rivista semestrale di filosofia contemporanea e Arabeschi – Rivista internazionale di studi su letteratura e visualità e, di quest’ultima, è anche redattore dal 2017. Ha pubblicato il volume Un Carmelo Bene di meno. Discritture di ‘Nostra Signora dei Turchi’ (Villaggio Maori), che nel 2019 ha vinto il Premio Campi Salentina dedicato a Carmelo Bene. Sta attualmente svolgendo il dottorato in Scienze per il Patrimonio e la Produzione Culturale del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, con un progetto dal titolo Dalla memoria della vita alla vita della memoria. Reimmaginare l’‘archivio corsaro’ del Teatro delle Albe.
Marco Sciotto was born in Catania in 1984. He was graduated from University of Catania with a thesis about Carmelo Bene and then he specialised in Aesthetics at the University “La Sapienza” of Rome, with a thesis about disgust and unrepresentable in contemporary aesthetics and arts. For years he has been dealing with theatre, relationships between different artistic languages and their implications in contemporary aesthetics. He has collaborated with different magazines, such as Engramma – La tradizione classica nella memoria occidentale, Scenari – Rivista semestrale di filosofia contemporanea and Arabeschi – Rivista internazionale di studi su letteratura e visualità and he is also member of the editorial board of the latter. He published the book Un Carmelo Bene di meno. Discritture di ‘Nostra Signora dei Turchi’ (Villaggio Maori), which won, in 2019, the Campi Salentina Prize dedicated to Carmelo Bene. He is now pursuing a PhD in Sciences of Cultural Heritage and Production, with a research project titled Dalla memoria della vita alla vita della memoria. Reimmaginare l’‘archivio corsaro’ del Teatro delle Albe.