Roberto Zappalà. Profilo

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{auteri_zappala_s_fig1bis|Roberto Zappalà © Hugh Fulton}

Danzatore di formazione classica, ha fondato nel 1989 la Compagnia Zappalà Danza, sostenuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali sin dal 1996 e indubbiamente tra le realtà europee più interessanti per quanto concerne il panorama della danza contemporanea. Un percorso di oltre trenta produzioni che attraversano le tematiche più varie, mantenendo sempre una spiccata attenzione verso il sociale e verso ciò che si muove intorno all’occhio vigile e attento dell’artista. Le sue coreografie nascono spesso seguendo una progettualità più ampia, all’interno della quale Zappalà traccia una vera e propria mappatura a tappe, a ‘pre-testi’ che sfoceranno dopo in una danza totale.

Significativa, in tal senso, la collaborazione oramai di lunghissima data con Nellò Calabrò, il quale si occupa dell’aspetto drammaturgico, letterario e verbale degli spettacoli. Innumerevoli le collaborazioni e le creazioni per altre compagnie ed enti artistici di rilievo come il Balletto di Toscana, la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano, il Norrdans e il Goteborg Ballet.

 Gli spazi di Scenario Pubblico © Serena Nicoletti Gli spazi di Scenario Pubblico © Serena Nicoletti

A partire dal 2002, e ancora più dal 2003, Roberto Zappalà è riuscito a fondare una vera e propria ‘casa’ della perfomance, Scenario Pubblico, tempio di ricerca sul corpo unico in Sicilia e luogo ove regolarmente vengono formati nuovi danzatori mediante un progetto di approfondimento del linguaggio coreografico della Compagnia Zappalà Danza.

Nel 2015 tale spazio è stato dichiarato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Centro nazionale di produzione per la danza, riconoscimento d’eccellenza attribuito solamente ad altre due realtà in Italia, cioè l’Aterballetto di Reggio Emilia e la Compagnia Virgilio Sieni di Firenze.

 Gli spazi di Farm Cultural Park

A Favara, nell’agrigentino, è stato inaugurato un progetto che vuole ambire ad ampliare ulteriormente il pubblico delle arti coreutiche, segnatamente in Sicilia ma non solo, cioè Farm Cultural Park, straordinario spazio di aggregazione culturale dedicato alle arti visive fondato da Andrea Bartoli e Florinda Saieva che, da luogo abbandonato a se stesso, è stato tramutato in fucina creativa. Roberto Zappalà, e la compagnia, vi partecipano attivamente mediante il NanoBox (performance one to one spettatore-danzatore) e il VideoBox (dedicato alla video-danza).

Per quanto concerne la CDZ, alcuni tra i lavori maggiormente noti sono Mediterraneo (2001), Rifarsi gli occhi (2004), Foulplay (2005), Romeo e Giulietta- la sfocatura dei corpi (2006), 24 Preludes- la pace dei sensi (2007), Instrument1- scoprire l’invisibile (2007), Instrument2-la sofferenza del corpo (2008), A. Semu tutti devoti tutti? (2009), Naufragio con spettatore (2010), Odisseo (2011), Silent as… (2012), Sudvirus (2013), Oratorio per Eva (2014), La Nona (2015), I am beautiful (2016), Liederduett (2018).

Tra i premi più significativi ricevuti si ricordi quello dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro (2013).

Roberto Zappalà porta avanti anche una intensa riflessione critica che si è concretizzata finora nella pubblicazione di una serie di testi che confermano la vocazione plurale dell’artista: tra tutti si segnalano soprattutto Omnia corpora (Malcor D’, 2016), Sud Virus. il piacere di sentirsi terroni (Malcor D’, 2013); Odisseo-il naufragio dell’accoglienza (L’Epos, anno?) e Agata. Semu tutti devoti tutti? (L’Epos, 2010), connessi entrambi ai due omonimi spettacoli.