Introduzione a Testi da leggere, testi da guardare: i discorsi della letteratura attraverso le immagini negli anni Trenta

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Che cos’è un documento? Parlando in termini generali, possiamo definirlo come un frammento del mondo reale – un’immagine, un suono, un testo scritto – inserito e citato all’interno di un testo letterario. Nel periodo tra le due guerre mondiali in tutta Europa, la tendenza al ‘documentario’ inizia ad emergere come categoria estetica ed è riferita ad un modo moderno di descrivere il reale nelle arti visuali, così come al cinema e in fotografia. Intorno al 1930 con la New Objectivity o Neue Sachlichkeit le arti visuali cercano di inventare un modo nuovo per combinare le due dimensioni. Lo stesso fa la letteratura.

Il rapporto tra letteratura e documento diventa una delle questioni cruciali a partire dalla fine del XIX secolo e raggiunge il suo apice nella prima metà del XX secolo: la letteratura ospita ed ingloba al proprio interno testi non letterari e documenti provenienti dal mondo reale e questa integrazione modifica la natura stessa del testo e dei generi letterari. Questa relazione negli anni Trenta conosce degli esempi illustri, come Manhattan Transfer (1925) di Dos Passos o Berlin Alexanderplatz (1929) di Döblin. La letteratura ospita e inserisce al proprio interno elementi documentari, ma allo stesso tempo diventa essa stessa documento e testimonianza concreta di un contesto e di una specifica realtà storica.

Tale mostra virtuale vuole dar conto proprio di questo complesso ed articolato rapporto tra letteratura e documento negli anni Trenta in Europa, prendendo spunto da un’esposizione organizzata nel dicembre 2012 all’Università di Lovanio (Belgio) dal titolo Literature as document: visual culture of the Thirties. Si propone quindi un viaggio iconico e concettuale attraverso i rapporti tra letteratura e documento, con una particolare attenzione agli aspetti visivi di questa relazione. Vengono presentati esempi emblematici, ma anche opere meno conosciute e si espone una specifica categorizzazione teorica che dia conto delle molteplici possibilità di lettura offerte dai testi.

La mostra online si focalizza sugli anni Trenta per numerose ragioni: in primo luogo si tratta di un decennio caratterizzato da profonde trasformazioni nel campo artistico e letterario, inevitabilmente connesse con i cambiamenti socio-politici; questo nuovo assetto e contesto comporta un punto di inizio per un «ritorno all’ordine» (Cocteau) o un «ritorno alla realtà» (Aragon) sul piano letterario e non solo. È ravvisabile in effetti in alcuni paesi una crescente tendenza al realismo in letteratura (per esempio in Italia, Francia e Belgio). Altri fenomeni che percorrono tutta la letteratura in quel periodo e che rendono per questo motivo gli anni Trenta un momento unico e meritevole di questo focus specifico sono: 1) l’abitudine di usare documenti nei testi letterari come reazione contro il canone e contro una tradizione consolidata; 2) la diffusione e moltiplicazione in Europa di riviste, di volumi di letteratura popolare, di rotocalchi; 3) l’emergere di una cultura di massa, l’applicazione della serializzazione al mondo culturale e la crescita di una modalitá sonora e visuale di descrivere il reale; 4) un ampio interesse rispetto alle modalitá in cui l’etnografia, la tipografia e la fotografia influenzano il meccanismo di funzionamento della letteratura (in Francia riviste come Documents, Minotaure e Bifur); 5) i crescenti legami tra mondo del giornalismo e mondo della letteratura che si intensificano anche in considerazione della presenza di autori che svolgono la duplice funzione di scrittori/giornalisti (Cendrars, Moravia, Joseph Roth). Per tutte queste ragioni gli anni Trenta sono un periodo particolarmente ricco e ci consentono di puntare l’attenzione, da un lato sulla complessa natura del rapporto tra letteratura e documento, dall’altro sui crescenti fenomeni di mediatizzazione letteraria alla luce dei quali possiamo decifrare e interpretare i testi (da qui l’idea dei testi da leggere) e possiamo visualizzarli (testi da guardare).