1.8 Il 1966. Azioni, funzioni e significati per nuove ‘mostre’ e un ‘nuovo teatro’

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  • Teatro e arte in Italia 1959-1969. Dieci anni di storia, azioni, immagini →

Nel febbraio del 1966 Carmelo Bene mette in scena Pinocchio’66, prima al Teatro Verdi di Pisa e poi al Teatro Centrale di Roma, mentre a dicembre debutta con Nostra Signora dei Turchi al Teatro Beat 72 a Roma. L’opera chiude la stagione e inaugura un nuovo periodo di ricerca di Bene nello spazio indipendente, centro propulsore del futuro fenomeno delle cantine romane. Sempre nel 1966, il teatro vede l’esordio di Luca Ronconi che cura la messa in scena de I Lunatici a Urbino. L’artista, già in questo primo periodo intuisce la necessità di una riflessione sul visivo in scena e avvia un dialogo con le arti visive. Nello stesso momento alcuni giovani pittori entrano a contatto con l’ambiente teatrale dando prova dell’interesse per il carattere performativo dell’azione creativa. Così avviene per Jannis Kounellis che cura la scenografia e i costumi di (A)lter (A)ction di Egisto Macchi, l’opera di Teatro Musicale che va in scena a Roma a giugno e a novembre del 1966 al Teatro Olimpico e per Giancarlo Nanni che collabora con Aldo Braibanti per Bando per Virulentia, un’operazione di contaminazione tra pittura e teatro andata in scena il 14 marzo 1966. L’attenzione per l’esperienza, l’azione, l’uso di materiali non convenzionali subisce probabilmente un’ulteriore spinta in ambito romano grazie all’organizzazione di una piccola mostra: il 24 maggio del 1966 viene presentata a La Salita Animal habitats live and stuffed, la prima personale di Richard Serra in Italia. L’artista americano dopo un soggiorno studio a Firenze arriva a Roma e propone agli habitués delle gallerie romane un’esperienza totalmente nuova, sovversiva e molto provocatoria esponendo animali vivi e impagliati all’interno gabbie. La mostra evento di Serra e l’attività di Liverani a La Salita sono di ispirazione per un nuovo modo di concepire l’attività curatoriale dell’epoca, di cui sarà rappresentante di lì a poco anche Fabio Sargentini con l’Attico subentrando al padre Bruno nella gestione della galleria di Piazza di Spagna a Roma.

Accanto a questa direzione di ricerca, che vede la commistione tra linguaggi e la revisione dei canoni dell’opera, confermata anche in altre città – è questo l’anno in cui a Torino Gian Enzo Sperone organizza Arte Abitabile – ed è caratteristica di questo 1966 anche una riflessione storico critica sul passato appena trascorso legato ora alle avanguardie storiche, ora a una riflessione sul contesto socio-culturale dell’Italia dell’epoca.

In teatro la presa di coscienza del forte cambiamento in atto e della necessità di confrontarsi su azioni e funzioni, significati e definizioni del linguaggio teatrale è accompagnata dal rifiuto del termine neo avanguardia o nuova avanguardia, percepito come complesso e controverso: la dichiarazione, apparsa sul numero 247 di Sipario del novembre del 1966 e firmata da scrittori, critici, registi, attori e musicisti, che indice il Convegno di Ivrea per la primavera del 1967 segna la nascita del ‘Nuovo Teatro’. 

 

Data

Luogo

Artista/gruppo

Azione: titolo spettacolo, mostra, istallazione articolo

4 gennaio

Roma, Teatro dei Satiri

Carmelo Bene

Faust o Margherita, di Carmelo Bene e Franco Cuomo; regia e costumi Carmelo Bene; scene Salvatore Vendittelli; con Carmelo Bene, Lydia Mancinelli, Mario Tempesta, Piero Vida, Angela Angelucci, Manuela Kustermann, Valeria Nardone, Rosaria Vadacea

22 gennaio

Napoli, Galleria Il Centro, Galleria il Quadrante

Lucio Del Pezzo, Giosetta Fioroni, Pino Pascali, Mario Ceroli, Valerio Adami, Mario Schifano, Enzo Mari, Grazia Varisco, Lorenzo Costa, Gianni Colombo, Getulio Alviani, Vecchi, Giuseppe Biasi, Davide Boriani, Enrico Castellani; Filiberto Menna, Alberto Boatto (a cura di)

Tendenze confrontate

 

Cfr. l’articolo di Mimma Valentino nella sezione saggi di questo numero.

22 gennaio

Roma, Galleria l'Attico

Umberto Bignardi

Bignardi

gennaio

Genova, Italsider

Compagnia Filodrammatica dell'Italsider

La mucca parlò a Pasquale, spettacolo-collage su testi di Ruzante, Plauto, Aristofane, Brecht, Cervantes, Rabelais, Pirandello, Mrożek; regia Carlo Quartucci; scene e costumi Giancarlo Bignardi; attori: operai e impiegati dell’Italsider

gennaio-febbraio

Torino, Galleria Sperone

Pino Pascali

Gennaio-febbraio 1966. Pascali

febbraio

Napoli, in Linea Sud, III, nn.3-4, febbraio1966, snp

Adriano Spatola

‘Zeroglifici’

19 febbraio

Pisa, Teatro Verdi

Carmelo Bene

Pinocchio 66, da Collodi; regia, adattamento e costumi Carmelo Bene; luci S. e M. Feliciangeli; maschere Salvatore Vendittelli; con Carmelo Bene, Lydia Mancinelli, Luigi Mezzanotte, Valeria Nardone, Manlio Nevastri, Piero Vida

 

3 marzo

Roma, Teatro Club Orsoline 15

Gian Carlo Celli

Poetry Session Aperta, di Gian Carlo Celli; regia Gian Carlo Celli; proposte scenografiche Filippo Perrone; musiche Domenico Guaccero; con Bianca Ioprividic, Salvatore Martino, Valentino Orfeo

9 marzo

Genova, Teatro Politeama

Luigi Squarzina

Emmetì, testo e regia Luigi Squarzina; regista assistente Carlo Quartucci; scene e costumi Gianni Polidori; musiche Gino Paoli; con Ivo Garrani, Paolo Ferrari, Leo de Berardinis, Rino Sudano, Luigi Carubbi, Piergirogio Menegazzi, Marcello Aste, Gianni Fortebraccio, Lea Massari, Livia Gaimpaolmo, Maria Grazia Grassini, Gabriella Era, Anna D’Orfizi, Luigi Castejon, Giselda Grassini, Cosimo Cinieri, Sabina De Guida, Sandro Dal Buono, Giorgio De Virgiliis, Margherita Fumero, Enio Gagiotti, Vittorio Penco, Maggiorino Porta, Myria Selva; voci del juke-box Gino Paoli, Lea Massari

 

14 marzo

Roma, Galleria Margutta

Giancarlo Nanni

Secondo bando per Virulentia, di Giancarlo Nanni; regia Giancarlo Nanni; con Aldo Braibanti, Manuela Kustermann

 

Si veda l’approfondimento.

 

22 marzo

Roma, da Amerigo della Taverna degli artisti

Aldo Trionfo

Sinfonia per Synket n.1: burlesque elettronico in due tempi, di Aldo Trionfo; regia Aldo Trionfo; scene e costumi Luca Sabatelli; coreografia Tito Leduc; commento musicale ed esecuzione al Synket di Jane Schoonover; apparecchiature Synket di Paolo Ketof; con Maria Monti, Maria Cumani Quasimodo, Sandro Quasimodo, Adele Aveni, Mimmo Bentenuto, Giulia Germani, Mimma Greco, Osvaldo, Rio Grande, Eugenia Tavoni, Sandra Vazzoler, Gaspare Zola, Rita Schell, Irene Aebi, Luisa De Santis, Alberto Hasse (pianoforte e organo), “I Patrizi” (orchestra)

aprile

Parma, Festival Internazionale del
Teatro Universitario (FITU) di Parma

Mario Ricci

Salomè, di Mario Ricci; regia Mario Ricci; materiale scenico Claudio Previtera; collage musicale Mario Ricci; con Claudio Previtera

 

aprile

Parma, Festival Internazionale del
Teatro Universitario (FITU) di Parma

Mario Ricci

Sacrificio edilizio, di Mario Ricci; regia Mario Ricci; materiale scenico Corrado Cego; con Angela Diana, Claudio Previtera, Gabriella Toppati, Tonino Campanelli, Deborah Hayes, Sara Di Nepi

28-30 marzo

Parma, Festival Internazionale del
Teatro Universitario (FITU) di Parma

 

Antonin Artaud, (convegno)

aprile

Genova, in Marcatré, IV, n. 19/20/21/22, aprile 1966, p. 375

Carla Lonzi

‘Intervista a Luciano Fabro’

 

 

Cfr. l’articolo di Carlotta Sylos Calò nella sezione saggi di questo numero.

aprile

Genova, in Marcatré, IV, n. 19/20/21/22, aprile 1966, pp.209-214

Sandra Von Glasersfeld

‘Note sul Living Theatre’

aprile

Genova, in Marcatré, IV, n. 19/20/21/22, aprile 1966, p.408

Anonimo

‘Che cos’è un happening’

aprile

Milano, in Sipario, XXI, aprile 1966, p. 19

Ludwig Flaszen

‘L’attore ed il metodo di Grotowski’

5 maggio

Genova, Teatro Duse

Compagnia Teatrostudio del Teatro Stabile di Genova

La Fantesca, di Giambattista Della Porta, adattamento di Vico Faggi; regia Carlo Quartucci; scene e costumi Carlo Quartucci e Giancarlo Bignardi; attori: Anna d’Offizi, Leo de Berardinis, Maria Grazia Grassini, Maggiorino Porta, Rino Sudano, Giorgio De Virgilis, Ennio Gagiotti, Piero Domenicaccio, Sabina de Guida, Cosimo Cinieri, Luigi Castejon, Giampiero Fortebraccio, Sandro del Buono

 

maggio

Milano, in Sipario, XXI, n.241, maggio 1966, pp. 91-94

Corrado Augias

‘Approssimazioni successive a una fisiologia dell’avanguardia’

 

Cfr. l’articolo di Donatella Orecchia nella sezione saggi di questo numero.

 

3 maggio

Torino, Galleria Sperone

Piero Gilardi; Michael Sonnabend ( a cura di)

Gilardi

24 maggio

Roma, Galleria La Salita

Richard Serra

Animal habitats live and stuffed

 

Si veda l’approfondimento.

30 maggio

Milano, Palazzo Durini

Franco Quadri (a cura di)

Happening per i vent’anni di “Sipario”: Visage, di Luciano Berio, con Cathy Berberian (realizzato); Free Theatre Piece, del Living Theatre (saltato)

 

Cfr. l’articolo di Donatella Orecchia nella sezione saggi di questo numero.

 

giugno

Genova, in Marcatré, IV, n. 23/24/25, giugno 1966, pp. 93-94

Maurizio Calvesi

‘Un pensiero concreto’

3 giugno - 31 dicembre

Torino, Galleria Sperone

Piero Gilardi, Gianni Piacentino, Michelangelo Pistoletto

Arte Abitabile

 

Cfr. l’articolo di Lara Conte nella sezione saggi di questo numero.

10 giugno

Roma, La Tartaruga

Jannis Kounellis, Carla Lonzi (cat. a cura di)

Kounellis

15-16 giugno

Roma, Teatro Olimpico

Egisto Macchi, Daniele Paris, Jannis Kounellis

Studio per (A)lter (A)ction, costumi e scenografia di Jannis Kounellis

18 giugno -16 ottobre

Venezia, XXXIII Biennale d’Arte di Venezia

Vittorio Viale, Nello Ponente, Mario De Biasi, Giuseppe Capogrossi, Marcello Mascherini, Ennio Morlotti, Gian Alberto Dell'Acqua (a cura di)

33. Esposizione Biennale Internazionale d'Arte - Trentasette nazioni partecipanti, Aspetti del primo astrattismo italiano (Milano-Como 1930-1940), Gruppi di opere di 44 artisti, Sezione arti decorative "Venezia"; Retrospettiva di Giorgio Morandi, Retrospettiva di Umberto Boccioni, Retrospettiva di Victor Brauner, Retrospettiva di Aika Brown, Retrospettiva di Viliam Chmel, Retrospettiva di Ion Tuculescu; Mostre personali di 17 pittori e 9 scultori italiani

 

Cfr.http://asac.labiennale.org/it/passpres/artivisive/annali.php?m=235

12 agosto

Urbino, Palazzo Ducale

Luca Ronconi

I lunatici, di Thomas Middleton e William Rowley; regia Luca Ronconi (spettacolo d'esordio); scene e costumi Carlo Tommasi; con Francesca Benedetti; Aldo Bianchi, Mario Erpichini, Marisa Fabbri, Sergio Fantoni, Valentina Fortunato, Enzo Garinei, Luciana Giorgi, Mario Latini, Roberto Latini, Ezio Marano, Marzio Margine, Paolo Modugno, Ugo Maria Morosi, Alessandro Ninchi, Antonio Pierfederici, Giacomo Piperno, Marisa Quattrini, Franco Sabani, Caterina Zambarini)

 

31 agosto

Genova, Teatro del Parco di Nervi

Teatrogruppo

Il giornale a pista centrale, spettacolo per attori, pupazzi, burattini e immagini cinefotografiche su testi di Garcia Lorca, Brecht, Calvino, Rabelais; dispositivo scenico e materiale cinefotografico Carlo Quartucci, Giancarlo Bignardi e Giorgio Bergami; musica Renato Falavigna; attori: Marco Parodi, Piero Domenicaccio, Giampiero Fortebraccio, Carlo Quartucci

 

7 settembre

Venezia, XXIX Festival Internazionale di Musica contemporanea, Teatro La Fenice

Giovanni Pirelli, Luigi Nono

A floresta é jovem e cheja de vida, montaggio di testi a cura di Giovanni Pirelli; musica e regia del suono Luigi Nono; tecnici del suono Marino Zuccheri, Gian Battista Merighi; nastri magnetici realizzati con il Living Theatre presso lo studio di Fonologia della Radiotelevisione Italiana di Milano; esecutori lastre diretti da Bruno Canino; con Elena Vicini, Kadigia Bove, Berto Troni, Liliana Poli, William O. Smith

 

10 settembre

Venezia, XXIX Festival Internazionale di Musica contemporanea, Teatro La Fenice

Angelo Paccagnini

Tutti la vogliono, tutti la spogliano, musiche di Angelo Paccagnini

22 settembre

Venezia, XXIX Festival Internazionale di Musica contemporanea, Teatro la Fenice

Manfred Wekwerth, Peter Palitzsch

La contenibile ascesa di Arturo Ui,di Bertolt Brecht; regia Manfred Wekwerth, Peter Palitzsch; scene e costumi Karl von Appen; musica Hans-Dieter Hosalla; direzione d’orchestra Hans-Dieter Hosalla; con Manfred Karge, Ekkehard Schall, Gunter (I) Naumann, Hans-Georg Voigt, Hilmar Thate, Siegfried Kilian, Stefan Lisewski, Dieter Knaup, Peter Kalisch, Werner Dissel, Hermann Hiesgen, Felicitas Ritsch, Willi Schwabe, Erich Hausmann, Martin Flörchinger, Rudolf Seiss, Karl-Maria Steffens, Barbara Berg, Günther Arndt, Matthias Langhoff, Wolfgang Lohse, Klaus Tilsner, Franz Viehmann, Günter Voigt, Bruno Cartens, Wolfram Handel, Norbert Christian, Eberhard Schäfer, Horst Wünsch, Erhard Köster, Johannes Conrad, Klaus Tisner, Alexander Stillmark, Siegfried Weiss, Charl Heinz Choynski, Agnes Kraus, Doris Thalmer

 

23 settembre

Venezia, XXIX Festival Internazionale di Musica contemporanea, Teatro la Fenice

Enrich Engel

L’opera da tre soldi, di Bertolt Brecht; regia Enrich Engel; scene e costumi Karl von Appen; musica Kurt Weill; direzione musicale Hans-Dieter Hosalla; con Wolf Kaiser, Norbert Christian, Gisela May, Christine Gloger, Siegfried Kilian, Annemone Haase, Felicitas Ritsch, Agnes Kraus, Isot Kilian, Angelica Domröse, Barbara Berg, Renate Richter, Fritz Bartholdt, Wolfgang Lohse, Charl Heinz Choynski, Fritz Günter Naumann, Martin Flörchinger, Erhard Köster, Hermann Hiesgen, Stefan Lisewski, Günther Arndt, Hans-Georg Voigt, Erich Hausmann, Dieter Knaup, Heinrich Buttchereit, Bruno Cartens, Siegfried Weiss, Karl-Heinz Drescher, Werner Heinitz, Klaus Tisner, Klaus Tisner, Günter Voigt, Doris Thalmer, Margret Wolfshohl, Johannes Conrad, Klaus Erforth, Wolfram Handel, Pieter Hein, Gerhard Möbius, Rudolf Seiss, Karl-Maria Steffens, Alexander Stillmark

26 settembre

Roma, Accademia Filarmonica Romana

Giuseppe Chiari, John Phetterplace

Azione/ happening: Whiskey

settembre

Palermo, in Collage: dialoghi di cultura. Rivista trimestrale di nuova musica e arti visive contemporanee, VI, n.13, settembre 1966, pp. 52-58

Mario Diacono

‘Antimetaphisica’

 

Roma, Teatro centrale

Carmelo Bene

Pinocchio ’66, da Carlo Collodi; regia Carmelo Bene; attore principale: Carmelo Bene

ottobre

Roma, Teatro dei 101

Antonio Calenda, Franco Nonnis

Direzione Memorie, di Corrado Augias; regia Antonio Calenda; scene Franco Nonnis; con Virgilio Gazzolo, Luigi Proietti, Giuseppe Disegna, Tullio Valli, Alfredo Senaria, Maurizio Gueli

12 ottobre

Roma, Teatro delle Muse

Carmelo Bene

Il rosa e il nero, da Il Monaco di M. Gregory Lewis; regia e costumi Carmelo Bene; scene Salvatore Vendittelli; musiche Sylvano Bussotti, Vittorio Gelmetti; con Carmelo Bene, Maria Monti, Lydia Mancinelli, Silvano Spadaccino, Ornella Ferrari, Max Spaccialbelli, Rossana Rovere

18 ottobre

Roma, al Teatro Club le Orsoline

Mario Ricci

I viaggi di Gulliver, da Jonathan Swift; regia e adattamento Mario Ricci; scene Claudio Previtera; costumi Deborah Hayes, Angela Diana; con Deborah Hayes, Sabina de Guida, Angela Diana, Claudio Previtera, Tonino Campanelli, Piero Panza

28 ottobre-21 novembre; 21 novembre-3 dicembre

Roma, Galleria L’Attico

Pino Pascali; Maurizio Calvesi, Alberto Boatto,Vittorio Rubiu (a cura di)

Gli animali; Il Mare

novembre

Milano, in Sipario, XXI, n.247, novembre 1966, p. 40

Carlo Quartucci

‘Nuove tendenze del teatro italiano’

novembre

Milano, in Sipario, XXI, n.247, novembre 1966, pp. 2-3

Corrado Augias, Giuseppe Bartolucci, Marco Bellocchio, Carmelo Bene, Cathy Berberian, Sylvano Bussotti, Antonio Calenda e Virginio Gazzolo, Ettore Capriolo, Liliana Cavani, Leo de Berardinis, Massimo de Vita e Nuccio Ambrosino, Edoardo Fadini, Roberto Gucciardini, Roberto Lerici, Sergio Liberovici, Emanuele Luzzati, Franco Nonnis, Franco Quadri, Carlo Quartucci, Teatro-gruppo, Luca Ronconi, Giuliano Scabia, Aldo Trionfo

‘Per un convegno sul nuovo teatro’

17-18 novembre

Roma, Teatro Olimpico

Mario Diacono, Sergio Tau, Franco Valombre, Egisto Macchi, Daniele Paris, Jannis Kounellis

(A)lter (A)ction, testo di Mario Diacono dalle lettere di Antonin Artaud; azione scenica Sergio Tau e Franco Valobra; elementi scenici e costumi Jannis Kounellis; regia Sergio Tau, assistente Roberto Capanna; interpreti: AA- recitante Frederic Rzewski; aa- mimo Michele Branca; Aa- soprano Lucia Vinardi; aA - tenore Tommaso Frascati; II medico prete Marcel Rayez; 1° carabiniere infermiere Carlo Silvestro; 2° carabiniere infermiere Massimo Spaccialbelli; L’intervistatore Franco Valobra; II regista Roberto Capanna; L’operatore Giulio Albonico; Esecutori complesso dei Cristallini diretto da William Antonini: organo William, chitarra Benito, basso Maurizio, Batteria Pino; Esecutori: Mariolina de Robertis al clavicembalo, Richard Tryth all’armonium, Jed Curtis e Alvin Curran al pianoforte, Francesco Petracchi e Federico Rossi ai contrabbassi, Mario Dorizzotti e Adolf Neumayer alle percussioni; ripresa filmata di Sergio Tau; maestri sostituti: Domenico Guaccero ed Egisto Macchi; direttore d’orchestra Daniele Paris

 

Si veda l’approfondimento.

 

dicembre

Genova, in Marcatré, IV, n. 26/27/28/29, dicembre 1966, p. 130

Carla Lonzi

‘Intervista a Jannis Kounellis’

dicembre

Genova, in Marcatré, IV, n. 26/27/28/29, dicembre 1966 pp. 406-411

Mila Pistoi

‘Intervista a Marisa Merz; Intervista a Michelangelo Pistoletto’

dicembre

Roma, Teatro Valle

Antonio Calenda, Teatro dei 101 in collaborazione con lo Stabile di Roma

Il desiderio preso per la coda, regia Antonio Calenda; con Luigi Proietti, Manuela Kustermann, Paila Pavese, Giuseppe Disegna, Lilly Tirannanzi

dicembre

Roma, Teatro Beat 72

Carmelo Bene

Nostra Signora dei Turchi, di Carmelo Bene; regia Carmelo Bene; con Carmelo Bene, Lydia Mancinelli, Margherita Puratich

4 dicembre

Torino, Teatro Gobetti

Compagnia Teatro Gruppo

Libere stanze (Il gioco dei 4 cantoni – Un fatto di assassinio), di Roberto Lerici; regia Carlo Quartucci; scene e costumi Giancarlo Bignardi; musiche Oscar Prudenti, Renato Falavigna; con Edoardo Torricella, Giampiero Fortebraccio, Roberto Vezzosi, Laura Panti, Rachele Ghersi, Nestor Gray, Cosimo Cinieri, Piero Domenicaccio, Antonio Manganaro

 

dicembre

Torino, Piper Club

Compagnia Teatro Gruppo

Intervento al Piper di Torino, di Carlo Quartucci e Roberto Lerici; attori: Edoardo Torricella, Roberto Vezzosi, Giampiero Fortebraccio, Laura Panti, Rachele Ghersi, Nestore Garay, Cosimo Cinieri, Piero Domenicaccio, Antonio Manganaro

 

Cfr. l’Incontro con il Piper presente in questo numero.

 

27 dicembre

Napoli, Centro Teatro Esse

Gennaro Vitiello

La magia della farfalla di Federico Garcìa Lorca; regia, traduzione e adattamento Gennaro Vitiello; scena Giovanni Girosi; realizzazione della scena Giovanni Girosi, Angelo De Falco, A. Abbisogno, B. Patanè; costumi Odette Nicoletti; con Davide Maria Avecone, Silvana Buzzo, Maria Capocci, Franco D’Amato, Paolo Falace, Antonietta Lambroni, Gino Ortieri, Giancarlo Palermo

dicembre -gennaio 1967

Genova, Galleria La Bertesca

Michelangelo Pistoletto

Michelangelo Pistoletto

 

Cfr. l’articolo di Luigia Lonardelli nella sezione saggi di questo numero.

 

Roma

Alberto Grifi

Pezzi di Amleto, con Perla Peragallo e Leo de Berardinis, (film)

inverno 1966-giugno 1967

Torino, Unione Culturale

Compagnia Teatro Gruppo

Letture-spettacolo per la storia del teatro contemporaneo (Vitrac, Dada e i surrealisti, Teatro di guerriglia spagnolo, Espressionismo, Teatro della crudeltà, Teatro del New Deal), regia, scene e costumi Carlo Quartucci; attori: Laura Panti, Marco Parodi, Giampiero Fortebraccio, Piero Domenicaccio, Roberto Vezzosi, Luigi Castejon

 

 

Giuseppe Chiari

Analisi Fisiologica, (composizione dello script)

 

Milano, in Almanacco Letterario Bompiani, XLI, 1966, p. 33

Nicola Chiaromonte

‘Teatro e Gioco’

luglio

Roma

Maurizio Fagiolo Dell’Arco

Rapporto ‘60, Bulzoni Editore

 

Roma

Maurizio Calvesi

Le due avanguardie, Lerici

 

Milano

Sylvano Bussotti

Passion Selon Sade, Ricordi

 

Bologna

Adriano Spatola, Claudio Parmeggiani

Zeroglifico. Il Dissenso. Schede di poesia d'avanguardia, Sanpietro

 

Approfondimenti

 

Roma, 14 marzo 1966. Secondo bando per Virulentia di e regia Giancarlo Nanni; con Aldo Braibanti, Manuela Kustermann (fig.1)

Il 14 marzo 1966 Giancarlo Nanni realizza, nel suo studio di pittura in via Margutta, il Secondo bando per Virulentia. L’evento nasce dalla collaborazione tra Nanni e Aldo Braibanti, autore di una particolare operazione teatrale ‘a tappe’ dal titolo Virulentia. Muovendo da questo lavoro, il pittore-regista decide di realizzare un happening, riprendendo il secondo dei sette bandi di Braibanti, incentrato sul tema della paura. Si tratta di un’‘azione’ che gioca sull’ibridazione di specifici diversi, facendo saltare gli argini tra il mondo della pittura e il teatro. L’operazione risponde all’interesse di Nanni per «il processo di contaminazione e fusione tra i diversi linguaggi artistici unificati all’insegna del codice spettacolare» (Sinisi 1983). MV

 

Roma, 24 maggio 1966. Richard Serra, Animal habitats live and stuffed, Galleria La Salita (fig.2)

Il 24 maggio del 1966 si tiene la prima personale di Richard Serra in Italia Animal Habitats, Live and Stuffed. Serra all’epoca è del tutto sconosciuto e l’esposizione, ospitata da Gian Tommaso Liverani alla Galleria La Salita di Roma, gli conferisce una notorietà immediata, almeno tra il pubblico delle mostre ‘di avanguardia’. Il giovane artista infatti mette in mostra animali vivi e impagliati – criceti, galline, colombe, maiali – facendo entrare, nello spazio deputato della galleria d’arte, i suoni e gli odori di una realtà viva. Alla base del lavoro una metafora sessuale strisciante sottolineata dallo stesso Serra in catalogo quando afferma: «Il mezzo è misto. Gli animali sono usati come sesso. Contenitori come sesso. Esperienza come sesso. La mia ambizione è quella di presentare una ghirlanda di margherite» (Serra 1966). La mostra, che varrà al gallerista una multa e la chiusura per alcuni giorni, ha un certo impatto sulla giovane avanguardia romana e presto alcune ricerche manifestano una radicalità simile a quella di Serra, forse parzialmente suggestionata dall’esperienza dei suoi lavori. Ricorda ad esempio Fabio Sargentini (2015) su Flash Art: «oggi la percezione è diversa, ma allora, quarant’anni fa circa, fare entrare fuoco, acqua, terra in galleria era una vera e propria rivoluzione. Una mostra così non nasce dal niente. Un precedente era stata, nel 1966, l’esposizione […] dell’artista americano Richard Serra […]. Questo lavoro, che non somiglia in nulla alla scultura che avrebbe contraddistinto Serra nella sua carriera, non passò inosservato agli addetti ai lavori. Certo, quello di Serra era soprattutto un gesto provocatorio, ancora legato a un’idea di épater le bourgeois. Nonostante ciò, è indubbio che rappresenti un precedente sulle scelte formali di Pascali e Kounellis in relazione a Fuoco Immagine Acqua Terra». CSC

 

Roma, 17-18 novembre 1966. (A)lter (A)ction

Roma, Teatro Olimpico, (A)lter(A)ction, organizzato assieme alla Compagnia del Teatro Musicale di Roma, con testo di Mario Diacono dalle lettere di Antonin Artaud; azione scenica di Sergio Tau e Franco Valobra; Elementi scenici e costumi di Jannis Kounellis, Regia di Sergio Tau, assistente Roberto Capanna. Interpreti: AA- recitante Frederic Rzewski; aa- mimo Michele Branca; Aa- soprano Lucia Vinardi; aA - tenore Tommaso Frascati; II medico prete Marcel Rayez; 1° carabiniere infermiere Carlo Silvestro; 2° carabiniere infermiere Massimo Spaccialbelli; L’intervistatore Franco Valobra; II regista Roberto Capanna; L’operatore Giulio Albonico; Esecutori complesso dei Cristallini diretto da William Antonini: organo William; chitarra Benit ; basso Maurizio; Batteria Pino; Esecutori: Mariolina de Robertis al clavicembalo, Richard Tryth all’armonium; Jed Curtis e Avil Curran al pianoforte; Francesco Petracchi e Federico Rossi ai contrabbassi; Mario Dorizzotti e Adolf Neumayer alle percussioni; Ripresa filmata di Sergio Tau; Maestri sostituti: Domenico Guaccero ed Egisto Macchi; Direttore d’orchestra: Daniele Paris.

Precedentemente, il 15 e 16 giugno presso lo stesso luogo aveva debuttato una prima versione intitolata Studio per (A)lter(A)ction. La partitura eseguita nella seconda rappresentazione prevede l’aggiunta di un preludio di archi ed armonium ed un conseguente incremento di esecutori.

(A)lter(A)ction è un esempio di Teatro Musicale liberamente basato su Cahiers de Rodez di Antonin Artaud: composta da una complessa esecuzione di scena-suono-pensiero-azione, l’opera rende l’idea di alterità, il pretesto per restituire la condizione di alienazione mentale dell’uomo moderno. Collabora a ciò la musica, la parola, l’uso in scena di pratiche come il collage e di oggetti di scena attivabili dai personaggi a seconda della necessità. Cessano il ‘quadro chiuso’ e ‘lo spettacolo’ per aprire ulteriormente la strada ad una nuova tipologia di esecuzione, ritmata sull’esperienza fisiologica tanto dell’attore quanto dell’osservatore. VB

 

Roma, 1966, 1 dicembre. Nostra Signora dei Turchi di Carmelo Bene

1 dicembre (Roma, Teatro Beat 72): Nostra Signora dei Turchi di Carmelo Bene; regia Carmelo Bene; con Carmelo Bene, Lydia Mancinelli, Margherita Puratich.

Si leggano i seguenti frammenti tratti da Corrado Augias (1967):

[…] Bene è un bricoleur nato che si sente a proprio agio tra oggetti disparati, accatastati, disseminati, incombenti ma tutti egualmente incongrui rispetto allo scopo cui egli momentaneamente li destina. Ora questo tipo di caotico affastellamento, questa lacerata provocazione per essere essenzialmente visiva o visivamente identificabile si adatta assai meglio alla materialità di una messinscena che non alla diafana irrealtà delle sole parole. La sua stessa recitazione viene così spesso definita antirecitazione per ragioni analoghe. […] questo sforzo si è sviluppato nel corso di circa cinque anni attraverso più di quindici spettacoli di cui egli ha quasi sempre curato ogni particolare (adattamento del testo, regia, interpretazione, musiche e via dicendo) si vede subito a quali vaste possibilità inventive egli abbia attinto. La stessa sorprendente capacità a giustapposizione di motivi – autobiografici questa volta – si ritrova nell’ultimo spettacolo di Bene che ha lo stesso titolo del romanzo citato. E, proprio per le ragioni accennate, l’esperimento tentato dal Bene regista e attore appare assai più felice di quello del Bene romanziere. Cencioso, decadente, immerso fino al collo nei peggiori difetti nazionali, Bene è riuscito a mettere su uno spettacolo che è forse il più divertente e sinceramente nostalgico della sua già densa carriera; ma non privo di una profonda, feroce autoironia. Così sesso, religione, nazionalismo, senso del macabro si ritrovano strettamente congiunti ad alimentare questa raccolta di memorie, queste pagine sciolte di un’adolescenza del sud al limite tra ribellione e nevrosi (non a caso Bene dedica al padre il proprio romanzo). E prevalendo ora l’uno ora l’altro di tali motivi è altrettanto naturale andare a letto con Santa Margherita, subire le profferte di un simpaticissimo frate sodomita, visitare cripte sotterranee, rivivere antiche invasioni moresche, sverginare cameriere, ma soprattutto amare disperatamente se stessi… Come al solito Bene ha impiantato la rappresentazione su una di quelle sue profonde, spontanee e impagabili intuizioni di palcoscenico corollario quasi necessitato, in questo caso, alla vicenda. In altre parole egli ha trasformato gli spettatori in altrettanti voyeurs separando la platea dal palcoscenico per mezzo di una triplice porta-finestra. Il palcoscenico figurando essere l’interno di una stanza dove hanno luogo le vicende del Bene giovinetto, gli spettatori sono automaticamente trasformati in altrettanti spioni che si sforzano di sbirciare tra le imposte cosa mai avvenga aldilà dei vetri. In effetti avviene di tutto. Il protagonista sogna, agisce, impartisce istruzioni alla sua collaboratrice Santa Margherita (la preziosa e brava Lydia Mancinelli) dando così vita a una scena da antologia di teatro nel teatro. E poi cucina degli spaghetti, li condisce con cura, rigoverna la cucina, si trucca, si strucca, si fa un’iniezione avvolto nel tricolore mentre sul magnetofono il Vero Generale della Rovere con parole di Montanelli e voce di Carotenuto inneggia all’Italia. Infine corteggia una serva (la Puratich), la fa sua, alterca con un fratone casalingo interpretando con il semplice mutare della voce e rapidi spostamenti la parte propria e quella del frate. In questa scena che occupa gran parte del secondo atto, Bene mette anzi in luce un aspetto della sua personalità artistica del tutto inedito: quello di attore comico di forza e comunicatività fuori dell’ordinario […].

 

Bibliografia

 

C. Augias, ‘Una raccolta di memorie divertente e feroce l’ultimo spettacolo di Carmelo Bene’, Sipario, gennaio, 1967, pp. 30-31.

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