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È morto David Bowie, apprendiamo con stupore. Si legge che è morto per un tumore contro cui lottava da un anno e mezzo. E che è riuscito in questo anno e mezzo a incidere il disco-testamento. Dopo la vitalità ritrovata di The Next Day, la messa in scena della propria morte con Blackstar.

David Bowie e l’arte. David Bowie e il teatro. David Bowie e il cinema. David Bowie e la moda. David Bowie e la fotografia. David Bowie e la fantascienza. David Bowie e il pop. David Bowie e il glam. David Bowie e l’underground. David Bowie e il jazz. David Bowie e Brian Eno. David Bowie e Iggy Pop. David Bowie e Nile Rodgers. David Bowie e Trent Reznor. David Bowie e Major Tom. David Bowie e Ziggy Sturdust. David Bowie e Thin White Duke. David Bowie e Berlino. David Bowie e la droga. David Bowie e la sessualità. David Bowie e il queer. David Bowie e la pupilla dilatata… L’eredità di David Bowie, popstar totale, si distribuisce su molteplici percorsi artistici e culturali, come i suoi necrologi. Ci sarà molto da celebrare, ci sarà molto da studiare.

Una volta le popstar morivano giovani per overdose o incidente, di auto o di aereo, spesso a 27 anni. Qualcuna ancora muore prima di diventare adulta, come Amy Whinehouse, ma la maggior parte, ormai, deve fare i conti con il serio rischio di morire per cause naturali. Da quando è iniziato il nuovo millennio, poi, ci troviamo per la prima volta a che fare con popstar invecchiate, quelle che nella giovinezza si chiamavano le rockstar dallo stile di vita eccentrico e trasgressivo.

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