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Nel 2023 sono usciti per Scalpendi tre volumi dedicati al rapporto tra Giovanni Papini e le arti visive a cura dello storico della critica d’arte Tommaso Casini: Scritti sull’arte e gli artisti, Giovanni Papini e il «non finito» cinematografico (co-curato da Gianluca Della Maggiore) e Giovanni Papini e il visibile parlare, nel quale sono raccolti gli atti del convegno omonimo tenutosi presso l’Università IULM di Milano nel 2022. Il contributo intende proporre una sintetica panoramica relativa a questa operazione di riscoperta della produzione critica dell’intellettuale toscano condotta attraverso il fil rouge tematico del ritratto e dell’autoritratto, figurativo e letterario, offrendo a chi legge la possibilità di entrare in relazione con una concezione singolarmente attuale dell’atto critico. 

In 2023 three volumes dedicated to the relationship between Giovanni Papini and the visual arts were published by Scalpendi, edited by the historian of art criticism Tommaso Casini: Scritti sull’arte e gli artisti, Giovanni Papini e il “non finito” cinematografico (co-edited by Gianluca Della Maggiore) and Giovanni Papini e il visible parlare, in which the proceedings of the conference held at the IULM University of Milan in 2022 are collected. The contribution intends to propose a concise overview relating to this operation of rediscovery of critical production of the Tuscan intellectual conducted through the thematic fil rouge of portrait and self-portrait, figurative and literary, offering the reader the possibility of entering into a relationship with a singularly current conception of the critical act. 

Il biografo seleziona quanto gli serve a comporre una forma

che non assomigli a nessun’altra.

M. Schwob

Lo stralcio è tratto da un racconto scritto da Giovanni Papini apparso per la prima volta su La Riviera Ligure nel marzo del 1912, Il ritratto profetico: una narrazione a metà tra il fantastico e l’autobiografico inserita all’interno della prima sezione (‘Articoli vari’) che compone il volume Sull’arte e gli artisti, edito da Scalpendi con la curatela dello storico della critica d’arte Tommaso Casini. Il libro, che segue un criterio cronologico, raccoglie una serie piuttosto eterogenea (tanto per provenienza quanto per forma) di scritti pubblicati tra il 1903 e il 1957, dedicati ai maestri del Rinascimento (Leonardo, Leon Battista Alberti, Michelangelo), ad artisti contemporanei e ad amici (Soffici, Spadini, Viani, Picasso, Dalì, etc.) ma anche a questioni estetiche di ordine generale.

Sull’arte e gli artisti vede la luce insieme ad un altro testo, Papini e il “non finito” cinematografico, edito sempre da Scalpendi e curato da Casini, stavolta in collaborazione con Gianluca della Maggiore. I due lavori sono l’esito di un più vasto progetto di riscoperta di questo complesso e trascurato intellettuale affetto da un «dongiovannismo cerebrale»[2] che non poteva esimerlo dall’interessarsi diffusamente del polimorfico universo visuale tanto del suo passato che del suo presente. Prima tappa di questo rinnovato interesse casiniano era stata l’organizzazione del convegno tenutosi nell’ottobre del 2022 presso l’Università IULM di Milano, dal titolo Il visibile parlare. Giovanni Papini e le arti visive, i cui atti vengono oggi pubblicati dalla medesima casa editrice, contribuendo ad aggiungere un ulteriore tassello utile a ri-comporre il ritratto critico di una figura quanto mai centrale per il dibattito culturale dei primi decenni del Novecento italiano.

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