Nella cultura della Russia, a partire dalla traduzione del 1768, la tradizione di Sinjaja boroda si evolve secondo proprie linee. Attraverso la ricodificazione di forme già esistenti, la fusione di più codici, la creazione di nuovi testi, appaiono opere nei più svariati linguaggi e forme d’arte. Momento fondamentale è la ricodificazione dell’operetta francese Raoul, Barbe bleue (1789; musica di A. Grétry, libretto di M.-J. Sedaine) nella tradizione russa, dove ogni nuovo testo, se non diretta traduzione, è mosaico di citazioni, assorbimento e trasformazione di un altro testo (Kristeva 1978).
Raoul, Barbe bleue appartiene al sottogenere dell’opéra à sauvetage: ‘assorbita’ la letteratura sentimentale, nel finale inscena la salvezza del protagonista grazie alla fede in una giustizia superiore e all’azione umana. La trama, che ha luogo in Francia nel IX-X secolo, è molto più complessa della favola di Perrault. Isaure, di famiglia nobile ma decaduta, ha due fratelli, il marchese di Carabas e il visconte di Carabi, ed è innamorata di un coraggioso scudiero squattrinato, Vergi. Per risanare le finanze, i fratelli vogliono che Isaure sposi il ricco feudatario Raoul. Sedotta dai doni di Raoul, Isaure accetta. In passato Raoul aveva ucciso altre tre spose, per evitare il realizzarsi della profezia secondo cui la sua rovina sarebbe giunta a causa della curiosità di una moglie. Raoul sposa Isaure e ne mette alla prova la curiosità: in partenza, le affida un mazzo di chiavi, permettendole l’accesso ovunque nel castello, ma le vieta l’uso della chiave di una stanza proibita. Sopraggiunge al castello Anne, sorella di Isaure (in realtà Vergi travestito). Malgrado il giuramento fatto al marito, Isaure apre la porta, la chiave si spezza e scopre la curiosité punie: i cadaveri decapitati delle precedenti mogli. Isaure e Anne chiedono aiuto al maggiordomo Osman, che suggerisce d’inviare un messaggio ai fratelli tramite il paggio di Anne. Raoul torna, scopre il misfatto e, senza alcun ripensamento, condanna Isaure a morte. Anne svela la vera identità e sfida a duello Raoul, che non accetta e condanna il giovane ad assistere alla morte dell’amata. Quando Isaure sta per ricevere il colpo mortale, arriva la sauvetage: entrano in scena i tre padri delle mogli assassinate e uno di essi uccide Raoul. L’opera termina con i fratelli che riconoscono l’errore e con la promessa d’amore tra Isaure e Vergi.