Nel centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini la nutrita serie di pubblicazioni, di iniziative accademiche, di eventi artistici – tra mostre, spettacoli teatrali, reading – organizzati in Italia e non solo, ha confermato la vitalità della fortuna critica di un autore che, dal secondo Novecento in cui si colloca, evidentemente continua a intercettare il nostro orizzonte d’attesa. Ma la figura di Pasolini, in realtà, la sua indipendenza da ogni forma di potere precostituito, il suo esistere così fatalmente caratterizzato da un corpo in equilibrio tra arte e vita, procedono persino oltre la mera ricezione dell’opera di uno scrittore e si legano a doppio filo all’attrazione esercitata da una personalità affascinante, ‘eccedente’. Difficile conciliare l’analisi rigorosa di una produzione letteraria e, in progressione diacronica, dei contesti culturali nei quali essa si situa con i concetti imponderabili che ruotano intorno al carisma e alle esperienze personali di un autore. Eppure, il libro di Gian Carlo Ferretti Pasolini personaggio. Un grande autore tra scandalo, persecuzione e successo (Interlinea, 2022) riesce a unire le due istanze, giovandosi dello sguardo di un critico letterario – nonché studioso di lungo corso di Pasolini – che ha attraversato la seconda metà del Novecento e che, prima della sua scomparsa, avvenuta di recente, ha forse voluto fare un’ultima volta i conti con il poeta.