Tu sei un appunto preparatorio, un ritornello, un profilo economico, un piano di rientro, un’esperienza di pagamento, un cliente gold, un cliente small business, uno small business, una copia conforme all’originale, un errore già previsto e incoraggiato, una ferita superficiale, un incidente di percorso, un percorso di crescita, una finestra di mercato, una singola immagine, un’origine, una destinazione, uno di noi, uno come tanti, uno analogico, uno già digitale, una tecnica primitiva, una storia, la nostra storia semplice, noi. Tu sei solo, un’immagine di repertorio, una sequenza pur essendo solo, qualcosa a cui è facile credere, un’opportunità, un obiettivo sfidante, un ciclo di realizzazione, una liquidazione a prezzo di realizzo, una nuova collezione, il futuro più grande del tuo passato, il must della prossima estate, un piano di rientro, un episodio di sofferenza, una componente variabile, un riflesso filmato, una firma in calce, un autografo, un pezzo di carta che può definirsi denaro, il nostro DNA, qualcosa di più del tuo raggio d’azione. Tu sei un tasso d’interesse, la propensione al consumo, l’ultima novità, un percorso teorico, un manifesto programmatico, un processo mentale, uno stato di incoscienza, uno stato indotto, il bisogno che precede il denaro, il desiderio che precede il bisogno, la riproduzione infedele di ciò che non accadrà mai. Tu sei il trapassato futuro, una musica diffusa, un muro sonoro, una forma d’esteriorità, un titolo, uno slogan, un ciclo, la geopolitica dell’andare a bere qualcosa, lo spreco di un’energia latente, la nozione di resto, una pulsione di vita, un segno, una pulsione di morte, un prodotto, il passaggio tra fisicità e astrazione, l’equivalenza che diventa sistema, la mano che resiste all’automazione, la riproduzione dell’egemonia altrui. Tu sei un puro consumo di tempo, l’allenamento alla noia, un lavoro nel tempo libero, l’origine, una piccola cosa, il punto in cui la cosa è, l’immagine prefigurata che accadrà ogni volta uguale a se stessa, un target di mercato, l’ingresso al lusso come categoria merceologica, una necessità biologica, un sabotaggio, un attentato, una catastrofe naturale, una ragazzata. Tu sei la distruzione, l’ordine delle cose, un lutto primitivo, una festa, un rito, un ballo propiziatorio, l’alibi di chi guarda, l’esecuzione di un cerimoniale, l’appropriazione privata della distruzione pubblica, l’individuo condannato a essere solo in uno sciame, l’agire comunicativo, il lavoro indistinguibile dal non lavoro, la strategia per crescere. Tu sei un debito, una colpa, un evento, l’immagine che sopraffà l’evento, l’immagine che è evento in quanto immagine, la distruzione, la visione unificante, la libertà di un prodotto in commercio, l’economia della disattenzione, il segno di una dimenticanza. Tu sei pronto per essere sostituito, la materia prima, il punto di non ritorno, il fuoco di un’idea, la rivoluzione di un colore. (Giorgio Falco)