L’atelier letterario di Guido Gozzano
Il rapporto fra immagini e parole si articola in Gozzano attraverso molteplici modalità retoriche: dalla citazione fuggevole e tutto sommato marginale, a forme più interessanti di dinamizzazione delle immagini,[1] fino a tentativi di più organico e sostenuto impegno scrittorio, sia pure legati al carattere effimero della prosa giornalistica e d’occasione. In questo senso, particolare valore assume la dimensione del ritratto come spazio assai privilegiato per la declinazione del rapporto tra testo e immagine: un percorso scandito attraverso l’arco della personalissima e straordinaria galleria di personaggi femminili gozzaniani, che per la loro forza evocatrice e suggestiva, fin dal loro primo apparire, divennero il simbolo stesso della sua poesia. Gozzano può, dunque, essere considerato un ritrattista d’eccezione, capace di fermare in pochi versi tanto l’essenza quanto la forma dei propri modelli, grazie soprattutto a quell’attenzione smodata per i dettagli tanto dell’abbigliamento quanto dell’acconciatura. Non a caso Sanguineti in una delle sue Letture, trovava Gozzano «impegnato, come non di rado gli avviene, in gara con la pittura, intento a quell’esercizio di ritrattistica che è tra le sue passioni più vive, e che naturalmente lo attrae in maniera particolare quando si tratti, ed è il caso più frequente, di abbozzare un profilo di donna».[2]
Un paragone, quello del critico genovese, che, lungi dall’essere un’interpretazione figurale, va colto in tutta la sua pregnanza, e cioè alla lettera. Poiché quell’esercizio di ritrattistica che è fra le passioni più vive di Gozzano, prima ancora che essere un mero esercizio verbale, affonda le sue radici nella naturale inclinazione del poeta per il disegno, della quale rimane una copiosa e significativa testimonianza.[3] L’insieme di questi documenti grafici è composto da una serie di schizzi, disegni, caricature e autocaricature (vergati, a volte, con impegno nervoso, altre, con ironica leggerezza), che con la loro eloquenza meglio e più della scrittura ci informano sul mondo figurativo di Gozzano.