L’interessante volumetto di Andrea Inglese Commiato da Andromeda (Valigie rosse, Livorno 2011), vincitore del Premio Ciampi per la poesia italiana, contiene materiali già in parte editi altrove. In particolare, il cuore del composito testo, cioè alcune belle pagine ecfrastiche sul Perseo e Andromeda di Piero di Cosimo conservato agli Uffizi, era già apparso in Nazione Indiana, il blog letterario del quale Inglese è uno dei fondatori e dei principali animatori. Nazione Indiana è per Inglese, oltre a una sorta di vittoriniano diario in pubblico intellettuale, anche una porta aperta sul proprio laboratorio di scrittura, pubblicandovi egli regolarmente pagine di progetti in progress che confluiscono talvolta in organismi letterari più strutturati, spesso arrivando alla stampa. È il caso di questo libretto, presentato in sede liminare come capitolo compiuto di ‘un libro su Parigi’ per il quale Inglese accumula da anni materiali, e la cui forma-base sarebbe il romanzo, ma che programmaticamente l’autore ha in mente di edificare “nella gran confusione dei generi”. In effetti, questo testo è a tutti gli effetti un prosimetro, alternando parti in prosa (che sono tuttavia prevalenti) e parti in versi. L’altra caratterizzazione del libro a venire che Inglese enuncia nella sua prefazione, cioè il suo carattere di “psicogeografia” di una città – nello specifico Parigi – non sembra però attuata nel libro attuale e minor. Gli unici riferimenti sono alcuni nomi di donna francesi, il fatto che una di queste abiti a Parigi, separata dall’io narrante, e una fuggevola apparizione della stanza-toilette tipica delle case parigine: la stanza, cioè, dove la riproduzione del dipinto di Piero di Cosimo sta appeso. Nel libro attuale, dunque, la psicogeografia promessa si riduce, nei fatti, all’autobiografia o piuttosto, meglio, ad ‘autobiografemi’ sul cui significato dovremo tornare.

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